Giorgio Marchesi

Giorgio Marchesi


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Mi sono avvicinato al teatro molto tardi per una curiosità risalente all’infanzia e prima adolescenza ma persa durante gli anni dello studio in una provincia molto “laboriosa”, dove lo studio e il lavoro non contemplavano grandi concessioni all’Arte.

Per fortuna dopo le più diverse esperienze lavorative in Italia e qualche mese a Londra, mi sono trasferito a Padova dove tra varie attività di formazione ho cominciato un corso di teatro con una piccola Compagnia, più per togliermi uno sfizio che per serie intenzioni. Ma tutto il corso e soprattutto l’emozione intensa, la felicità, il senso di realizzazione e lo stupore regalatemi dal mio primo personaggio, l’Edipo di “La macchina infernale”, mi hanno spinto ad accettare l’opportunità di fare un altro spettacolo (per la prima volta retribuito!) tre giorni dopo il saggio. Senza quasi accorgermi mi sono ritrovato a cominciare la professione inserendomi lentamente nella struttura della Compagnia e via via abbandonando i lavoretti che mi permettevano di mantenermi. La cosa che più mi entusiasmò fu la passione che si viveva all’interno della struttura dove c’era ancora l’idea di “fare Teatro” senza particolari ruoli ben definiti ma lasciando ad ognuno la possibilità di esprimersi nelle mansioni più diverse. Mi piaceva l’idea di andare in un posto, montare insieme la scena, recitare, portare divertimento e poi smontare tutto e andare da un’altra parte, come una magia che avviene e scompare.

Dopo tre anni però ho focalizzato il mio desiderio di specializzarmi come attore. Tornato nel 2001 a Bergamo ho fatto le prime esperienze video a Milano grazie ad alcuni spot pubblicitari, partecipo da allora ai corsi estivi di S.Miniato con le accademie europee più prestigiose e, sfruttando l’ esperienza maturata, ho dato sfogo ad alcune necessità d’espressione scrivendo, dirigendo e interpretando due spettacoli.

Nel Novembre 2002 l’inevitabile trasferimento a Roma dove ho cominciato subito a lavorare nel Teatro Ragazzi e poi in televisione, cinema e teatro.

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