Roberto Cipollone
Nato a Pescara nel 1947, Roberto Cipollone (Ciro) trascorre l’infanzia e la fanciullezza intorno alla fonderia artigianale del padre. Guidato da un profondo amore per la natura e insieme da una forte tensione spirituale, cerca di cogliere ogni occasione per esprimere il suo essere creativo, attraverso piccoli manufatti, tele, disegni, semplici incisioni. La sua città, infatti, lo vede ben presto partecipe di varie iniziative artistiche. Dopo un periodo di 6 anni trascorsi in Olanda, nel 1977 approda a Loppiano, cittadella del Movimento dei Focolari nei pressi di Firenze. E’ qui che Ciro ha la possibilità di dedicarsi full-time a quell’attività nella quale può e sa esprimere la sua vena artistica con inesauribile fantasia. A Loppiano vive e lavora, con lo pseudonimo di Ciro (acronimo di Cipollone Roberto), stimolato da un ambiente culturale estremamente vario e fecondo, per il quale è egli stesso prezioso contributo e punto di riferimento. Dal 1982 realizza numerose Personali in Italia, Germania, Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Austria. Dal 1991 gli vengono commissionati lavori di arredo sacro e interventi di recupero dell’ambiente, sia in Italia che all’estero. Varie reti televisive gli hanno dedicato servizi monografici.
L’idea di una bottega, sullo stampo di quelle medioevali, è nata in Ciro all’inizio degli anni 80.
Creare un laboratorio dove poter, insieme alla realizzazione di quei pezzi che escono quasi per incanto ogni giorno dalle sue mani, seguire e stimolare altri giovani artisti che abbiano espresso propensione, desiderio, talento, sensibilità alle cose dell’arte. Non c’è stato un momento ufficiale in cui “la Bottega di Ciro” è nata. Essa è venuta concretizzandosi in modo del tutto informale ogniqualvolta un artista di qualsiasi disciplina, o uno spirito libero e soprattutto in atteggiamento di donazione di sé, veniva in contatto con la straordinaria personalità di Ciro.
Arte come preghiera. Atto supremo di saggezza. Abisso di umiltà dichiarata, voluta, cercata. Ritorno consapevole d’amore da Creatura a Creatore.
Ciò che cerco di fare è trasformare in autentica preghiera ogni attimo della mia giornata, ogni piccolo gesto, le cose che escono dalle mie mani. Quasi un atto di gratitudine prolungato nel tempo”.