Vanessa Gravina
Nasce a Milano. Inizia giovanissima l’attività di artista, posando per importanti campagne pubblicitarie e fotografiche ad opera di fotografi quali Fabrizio Ferri, Richard Avedon, Gilles Tapie.
Segue l’esordio in radio, con Diego Cugia e Massimo Catalano.
All’età di dieci anni l’esordio al cinema con “Colpo di Fulmine”, regia di Marco Risi, Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista esordiente. L’anno dopo gira, per Alberto Lattuada, “I due fratelli”. Seguono “Maramao”, esordio alla regia di Giovanni Veronesi.
Inizia la stagione televisiva con “La voglia di vincere”, di Vittorio Sindoni, con Gianni Morandi, e “Don Tonino”, di Fosco Gasperi, commedia seriale con Gigi e Andrea.
Di nuovo il cinema con “32 Dicembre”, regia di Luciano De Crescenzo, con Marina Confalone, Renato Scarpa, Enzo Cannavale. Poi “Sentimental”, rivista musicale per RAI 3, di Enzo Muzzi. Di nuovo in televisione con “La piovra 4” e “La piovra 5”, per la regia di Luigi Perelli.
In Germania, per la tedesca ZDF, interpreta “Laura und Louis”, di Frank Strecker.
L’anno dopo, il 1991, ecco l’esordio in teatro ne “La donna del mare”, di Ibsen, per la regia di Giorgio Strehler, con il Piccolo di Milano.
E’ di nuovo in televisione con serial di grande successo popolare, quali “I coccodrilli”, di Josè Maria Sanchez, “Incantesimo”, “Sospetti 3” di Luigi Perelli, “Gente di mare” di Vittorio de Sisti e “Pompei, ieri, oggi, domani”, regia di Paolo Poeti.
Poi al cinema con “Milonga” di Emidio Greco, con Carlo Cecchi, “Italiani” di Maurizio Ponzi, Premio Speciale per la Giuria al Festiva I di Berlino e la commedia “Come quando fuori piove”, con Ennio Iacchetti.
Infine a teatro interpreta Giulia, nel dramma di August Strindberg “La signorina Giulia”, regia di Armando Pugliese, con Edoardo Siravo, “Le troiane”, regia di Livio Galassi, con Erica Blanc e Edoardo Siravo. Per lo Stabile di Messina, sotto la direzione di Walter Manfrè, è “Agata”, dramma di Rocco Familiari. E’ Ersilia Drei in “Vestire gli ignudi”, di Luigi Pirandello, con Gigi Diberti, per la regia di Walter Manfrè. E’ Claudia Procula in “Pilato sempre”, di Giorgio Albertazzi, per la regia di Armando Pugliese. E’ Annabella in “Peccato che sia una sgualdrina”, di John Ford, regia di Federica Restani. E’ Clitemnestrd nell’Orestea di Eschilo. Infine “Nella città l’inferno”, dramma di Suso Cecchi d’Amico, per la regia di Francesco Tavassi e Dacia Maraini, e “Rudens”, di Plauto, per la regia di Walter Manfrè.
Nel 2009 è protagonista di “Capitan Ulisse” di Alberto Savinio per la Biennale di Venezia.