È ovunque Natale

È ovunque Natale


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Carcere di Milano-Bollate, 3 dicembre 2022

È ancora notte quando si parte, sotto una pioggia battente che non ci abbandonerà per tutto il tempo. Il viaggio e la giornata saranno lunghi!

Quest’anno il tradizionale appuntamento dei Mercatini di Natale nel Carcere di Milano-Bollate si svolge con un certo anticipo rispetto alla data solita. Siamo solo al 3 dicembre e a Natale manca quasi un mese, ma l’affluenza ha raggiunto livelli record: ancora negli ultimi giorni di novembre si sono dovute sospendere le prenotazioni per raggiunti limiti di capienza della struttura.

Il tutto si svolge nei corridoi del piano superiore all’Area Educativa, per l’occasione addobbati a festa e illuminati con fari a led multicolore. Banchi, banchetti, tavolini, sgabelli, cooperative, associazioni, volontariato, fiori, piante da appartamento, pane, pizza, bambole di stoffa, quadri, fotografie, un coro che canta, un vascello in miniatura fatto di stuzzicadenti, borse, calendari, libri, c’è veramente di tutto.

E, su tutto, campeggia lo stand della Polizia Penitenziaria, affollatissimo perché si può provare l’ebbrezza di farsi fare il fac-simile di una foto segnaletica in piena regola, con tanto di impronte digitali. Frequentatissimo (e profumatissimo) lo stand delle frittelle…

Anche il nostro di Rerum, come quello della Polizia Penitenziaria, è un po’ atipico in questo trionfo di attività artigianali e manifatturiere.

Il contributo di Rerum alla vita del penitenziario, reso possibile dal sostegno e dal contributo della Fondazione Migrantes, è infatti essenzialmente immateriale, fondato com’è su attività sportive (Oltre la Barriera), concerti e, in generale, iniziative culturali. Ma, anche se non direttamente legati a questo, la presenza sul banco di numerosi audiolibri della Collana PhonoStorie, dedicata ad alcuni illustri Personaggi del XX secolo, suscita comunque un buon interesse. Sarà che la maggior parte dei visitatori ha a che fare, direttamente o indirettamente, con il mondo dell’educazione, della scuola, del recupero, del reinserimento.

In fondo, però, più del fatto strettamente espositivo o della stessa atmosfera natalizia che rende gioioso questo avvenimento, quello che rimane in queste occasioni, come ben sa chi vi ha partecipato, è aver avuto la possibilità di condividere ancora una volta un pezzo di vita, con le sue gioie e dolori, con i nostri amici, detenuti e operatori. Compresa la Comunità Shalom di Palazzolo s/Oglio, presente anche quest’anno con uno stand accanto a noi. Quando si torna è di nuovo notte fonda.

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“È proprio vero che alcuni uccelli non sono fatti per stare in gabbia, sono nati liberi e quando volano liberi ti si riempie il cuore di gioia” questa è la frase che ci ha accompagnato durante tutto il viaggio di ritorno dai mercatini di Natale.

È ciò che abbiamo visto negli occhi di coloro che vivono all’interno del carcere di Milano Bollate, persone, proprio come tutti noi, che desiderano sentirsi liberi grazie a giornate come queste. Infatti, sabato 3 dicembre, il carcere di Milano Bollate, ha aperto le proprie porte a persone che erano interessate a partecipare ai mercatini di Natale organizzati nei corridoi della casa di reclusione. Erano esposte moltissime bancarelle di associazioni o cooperative che lavorano a stretto contatto con i carcerati e, chi voleva, poteva fermarsi a comprare pensieri, piante, pane o audiolibri (come nel caso di Rerum) fatti direttamente con l’aiuto dei reclusi. L’obiettivo della giornata però, non era quello di vendere o comprare, era quello di passare una giornata tra amici, far capire a chi non è mai entrato in un carcere che chi vive lì è una persona che ha una storia da raccontare fatta di sbagli ma anche di coraggio per ricominciare.

Ed è proprio questo che abbiamo visto, girellando per i corridoi, tante persone che hanno avuto il coraggio e la forza di rimettersi in gioco, cercando un po’ di quella libertà che fa bene a ciascuno di noi. 

Ognuno dei visitatori non si è portato a casa soltanto un ricordo, un libro o un panettone, ma un grande insegnamento. Insegnamento che è molto semplice, ma allo stesso tempo difficile da applicare, specialmente se ti trovi in un contesto dove stereotipi e pregiudizi sono all’ordine del giorno, dove la gente esterna si trasforma in super giudici penali come se avessero la verità in tasca. Il trucco, se così lo vogliamo chiamare, è quello di non giudicare, cercando di vedere noi stessi nel prossimo.

Grazie Rerum e grazie Bollate, siamo in debito con voi di almeno un paio di scalini della nostra crescita e consapevolezza personale.

Giovanni Fioravanti, Matteo Brilli

Segue servizio fotografico a cura di Rerum.

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