Siamo ciò che viviamo

Siamo ciò che viviamo


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Città del Vaticano, 4 aprile 2025

Siamo ciò che mangiamo. Scriveva così il filosofo tedesco Feuerbach. In una visione più completa e non solo prettamente materiale della vita mi sento di dire “siamo ciò che viviamo

Ieri, grazie all’associazione di RERUM e alla disponibilità di Mons. A. Vincenzo Zani, Direttore Emerito della Biblioteca Apostolica Vaticana, mi è stata offerta la possibilità di visitare la Biblioteca e l’Archivio Vaticano, un’esperienza di cui sono molto grato e di cui farò tesoro nella mia vita.

Mons. Zani con la sua disponibilità e accoglienza ci ha subito coinvolti in quello che è il suo mondo: una dimensione in cui, come ci ha detto più volte durante l’iter della visita, è il connubio di ragione e fede.

La Biblioteca non ospita infatti solamente opere e reperti inerenti alla sfera cristiana e alle sue origini, ma custodisce tutto ciò che è stato prodotto dall’umanità nel corso dei secoli e dei millenni, da opere greche ad opere dell’antica Cina, fino ad uno dei papiri su cui è scritto il Vangelo di Luca. L’armoniosità con cui Opere tanto distanti nel tempo e nello spazio si riflette anche nella personalità del Monsignore e degli studiosi che frequentano la Biblioteca; si delineano così quelle che sono le fondamenta di un mondo che ha tutto il diritto di sperare e sognare la pace, ma che deve ripartire dalle sue radici e deve saper valorizzare la propria unicità per trovare quello spirito di unità che ad oggi sembra un’illusione.

La visita non si è limitata a mostrarmi la ricchezza contenuta in quei tomi e papiri antichi, ma mi ha mostrato una prospettiva, tanto banale quanto complessa sul mondo: bisogna accogliere e donare, perché solo seminando potremo vedere i frutti.

In quest’ottica è stata per me particolarmente calzante la vita di Alcide De Gasperi e, nello specifico, i suoi 15 anni passati a lavorare presso la Biblioteca. Mons. Zani ci ha raccontato di come De Gasperi durante il periodo della seconda guerra mondiale abbia avuto rifugio e lavoro presso la Biblioteca Vaticana e, l’esperienza maturata in quei 15 anni, lo abbia portato successivamente ad essere uno degli uomini cardine su cui si fondano la Costituzione della Repubblica Italiana, la stessa Unione Europea che ci hanno ridato libertà, vita, pace in seguito al drammatico ventennio.

Oltre al racconto della vita dell’ex Presidente del Consiglio ho avuto modo di riflettere sul valore del momento che stavo vivendo anche grazie alle varie domande e riflessioni proposte dai soci di RERUM presenti con me nella visita. Ognuno ha dato un contributo non indifferente alla giornata, permettendo a tutti di poter apprezzare ancora di più il momento, offrendo prospettive e spunti di riflessioni su cui meditare.

Nel pomeriggio Mons. Zani ha celebrato per noi la messa nella Cappella delle Guardie Svizzere: una piccola cappella in un angolino di Città del Vaticano; mi ha colpito molto la piccolezza e la semplicità di quell’ambiente, forse contrastante con l’immensità e la ricchezza dei luoghi attorno a noi, ma che riflette a pieno il senso di quella giornata e della ricchezza interiore che mi ha trasmesso.

Successivamente alla messa abbiamo avuto modo poi di attraversare la Porta Santa della Basilica di San Pietro e di concludere così la nostra giornata del Giubileo all’insegna della speranza, la quale vive e si nutre proprio anche della Cultura.

Salvatore Strano

Seguono servizi fotografici a cura di Fabio Salustri e Paolo Lamioni

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